COSA SAI



COSA SAI

Raccontami di una bambina 
i cui occhi hanno perso 
la scintilla della speranza.
Di una giovane donna
i cui lineamenti erano pieni 
di segni di vergogna. 
Parlami.
C'erano notti in cui la luna sparì, 
di una notte di tradimenti 
di un uccellino impaurito
nascosto tra i rami di un albero. 
Cosa sai?
Raccontami e abbi pietà 
dei cuori pieni di dolore
durante questi lunghi anni.
Cosa sai delle canzoni che 
piangono,
del rombo del tuono
e dell'eco delle urla tutt'intorno?
Cosa sai di coloro che sono
scomparsi e di una 
triste sinfonia che suona 
ogni sera...
Possa la luna far luce al 
vostro ritorno. 

Pia Di Berardino

LA VITA



LA VITA 

Fantastica è la vita,
acqua che scorre,
sorgente fresca,trasparente, 
cristallina, mille colori è la vita.
È un attimo la vita, 
un alito di vento, 
il fruscio dei pensieri
tra le ferite dell'anima,
le piccole grandi gioie
cercate e inaspettate.
La vita è un'onda nel mare immenso;
è,
l'emozione di un' istante .
La vita, non è solo respirare,
la vita è un sorriso,
è un mondo da scoprire, 
un dolore una gioia,
è un amore.
Sconcertante è la vita
quando resti sola!
Declino i pensieri 
parassiti del tempo,
per non sciupare il presente,
doppia ingiustizia sarebbe. 
L' inverno sarà cortese.


Pia Di Berardino




 

NEI TUOI ABISSI

 


NEI TUOI ABISSI 

Mare, mare,mare,
se le tue acque arrivassero 
a colmare il vuoto che 
ci separa,
mi tufferei nei tuoi abissi 
alla ricerca del mio tempo 
del mio spazio 
della mia vita. 
Il vento buono mi avvolge
con una veste leggera e 
ritorno alle acque. 
Da uno scrigno 
si sprigionano canti delicati
di sirene,cavallucci marini,
meduse, conchiglie aperte
dal volo di farfalle,
intrecci di coralli e,
qualche ombra imprevedibile.
Freme la vita in questo 
universo sconosciuto. 
Assente è il rumore 
del mondo. 
C'è quiete in ogni anfratto;
fiori dai mille colori 
ondeggiano eleganti 
al ritmo delle correnti. 
Negli abissi
le emozioni si rincorrono,
gioie e tristezze,
guadagni e perdite, 
e tu che all' orecchio 
mi sussurri...ci incontreremo 
nei sogni.


Pia Di Berardino

LA NON AMICIZIA


LA NON AMICIZIA 


Ti ho cercato nella gentilezza di un gesto 
d' aiuto,
nella spontaneità di una risata,
nella complicità della 
condivisione di gioie e
dolori,
nella tua secolare presenza
umana...
Ma non ho mai saggiato 
qui,
il tuo valore nella mia vita. 


Pia Di Berardino

 

UN SIMPATICO AVVOCATO

 


Fare l’avvocato in questa città diventa sempre più difficile e spesso ci rimetto di salute, ogni giorno viene il medico per misurare la pressione che è diventata ballerina di sera e di mattina.

Per di più per un patrocinante in Cassazione come me, non c’è neanche soddisfazione; oh come mi escono bene queste rime. Per diventare avvocato papà ne ha fatti di sacrifici, diceva che il mondo è pieno di sciocchi e ostinati che fanno ricchi gli avvocati.

Ma beati gli avvocati ricchi, perché a me pagano tutti quasi in natura e di soldi ne vedo pochi.

E’ successa una cosa che non  riesco a dimenticare.

In un paese qui vicino, due fratelli contadini avevano le terre di grano che confinavano, e stavano sempre in lite per prendere qualche centimetro di terra l’uno con l’altro.

L’estate scorsa, alla mietitura radunarono le fascine di grano proprio sul confine. Quando uno dei due fratelli con il carretto andò a caricare il grano per portarlo sull’aia se ne prese tre quarti in più  perché stavano sulla sua terra. Il fratello andò su tutte le furie e lo voleva malmenare ma ci ripensò, venne da me e lo denunciò. A farla breve quando si fece la causa, ho chiacchierato così tanto da imbambolare il giudice e l’ho fatto assolvere..

Per ringraziarmi “dell’assoluzione” per pagamento mi diede un agnello e promise che per Pasqua ne avrebbe portato un altro.

Tant’è vero che l’altra settimana, alle cinque di mattina, suona il campanello di casa. Mamma un po' impaurita scese le scale, aprì la porta e si mise a chiacchierare con una donna. Parlava cosi forte che mi fece sobbalzare dal letto,  poverina e cosi sorda e pensa che anche gli altri lo siano.

Io mi affacciai dalle scale, un po' insonnolito, riconobbi la moglie del mio assistito.

“ Eh signò,  sei venuta a portare l’altro agnello? Ti sembra questa l’ora?”

“Avvocato, mio marito che è onesto e di parola e tu lo sai, stanotte è andato a rubare l’agnello che ti aveva promesso. Aveva portato una candela per vedere meglio, e quando un signore di passaggio vide la lucina ha chiamato subito i carabinieri. Ora il mio marito caro sta in carcere. Avvoca’, cerca di farlo uscire e assolvere anche questa volta, perché tu lo sai che lui è rispettoso e di parola.”

Lo vedete cosa mi capita? Ma posso stare bene? Ecco solo a ripensarci la pressione è salita alle stelle.

 E dopo qualche tempo……….

“Avvoca’ non si ricorda di me? Sono Nancy l’americana. Ci siamo conosciuti lo scorso anno dopo la scomparsa del mio adorato marito. Venni qui da lei per ereditare legalmente i beni e in quella occasione, caro avvocato lei è stato un professionista esemplare. Proprio qui nel suo studio conobbi il suo amico medico che subito mi fece una corte serrata, ed io accettai. Avvocato caro,  è una storia cosi complicata che solo tu ci puoi pensare, cosa dirà la gente?

A conclusione della storia della signora Nancy, posso dire che dopo tutti questi  “ingarbugli”,  se vuoi essere felice, bisogna ascoltare sempre e solo il cuore e tenere a bada la pressione.


Pia Di Berardino

STORIE DIFFERENTI

 



Storie differenti

 

Che tu sia un angelo, un demone, una dea,

una notte di tempesta o una scia di colori,

chi sei in realtà?

Tu, avvolta in una nuvola come per incantesimo.

Donna,

sei la sublime perfezione del miracolo terreno,

la luna e le stelle sono espressioni del tuo respiro.

Tu vivi dentro di me,

ai margini dei miei sentimenti,

l’insulto non ti raggiunge.

Siedimi accanto o continua a danzare.

La Rosa Candida si muove divina al suono,

e sfuma la sua essenza sul sacro terreno.

Ti ho giurato amore, quell’amore ostacolato di noi amanti,

tra essenze fiorite e grappoli di uva spina,

la vita nasceva dentro i tuoi paradisi.

Tu profumo dei miei tempi,

tu Rosa Candida

voli sul tuo cavallo e senti ancora quel brivido di libertà.

Sul ponte colorato ti ho atteso e

sei arrivata, un breve sorriso…

Altri mondi, storie differenti.

 

Pia Di Berardino

LA NOSTRA VITA


 

La nostra vita

 

Sdraiate sull’erba guardavamo il cielo,

era di una bellezza senza concorrenza.

Libere e felici ci siamo ritrovate bambine,

a raccogliere bacche per adornare i nostri giochi,

era una favola la nostra vita.

In inverno le tempeste di neve

battevano sui vetri della nostra casa.

Tutto era bello, anche la malinconia.

Il crepitio del fuoco ci teneva sveglie,

l’odore del latte appena munto per la colazione,

fuori,

albe e tramonti, cieli cosparsi di stelle e un via vai di gente che si saluta.

Abbiamo visto notti di luna piena

mai di una tale bellezza.

Piangevamo per eccesso di emozioni.

Tutto ritorna, la giovinezza, la primavera, l’amore per la vita.

Questo legame ai luoghi ha orientato lo sguardo nella giusta direzione.

Ora intravediamo persone tornare al Paese,

tutte le terre equamente distribuite.

Le città che ci hanno fatto credere,

andranno via come scatole al vento.

Bambini attraversano la rugiada e tornano a giocare per strada.

Il cielo cosparso di stelle e una grande luna,

luce sul cammino dei viandanti.

 

Pia Di Berardino


DESIDERI DI LIBERTA'


 

Desideri di libertà

 

Al silenzio,

alle nudità

dove si gusta il refrigerio dello spirito.

L’anima si libera da tutti gli impedimenti

e si difende dalle astuzie di questo tempo.

Oltrepassando il romitaggio

abbiamo la pretesa di crederci animali perfetti dell’universo.

Eppure siamo foglie che in autunno,

 scosse dal vento, cadono.

Lottiamo contro la precarietà dell’equilibrio

che faticosamente costruiamo,

per poi scoprirci imprigionati

in una immensa e cosmica solitudine.

Cerchiamo negli altri ciò che a noi sfugge,

proiettando sulla superficie della luna

desideri di libertà.

Siamo solo isole che vagano

in un oceano sconfinato,

inconsapevolmente alla ricerca

di un ponte che ci avvicini ad altre isole.

 

Pia Di Berardino


API LABORIOSE



Api laboriose

 

E’ l’ora della merenda

Si fa festa;

Tutti insieme sul prato

Festanti e gioiosi

I bambini si mostrano golosi.

Niente snack e merendine

Oggi si festeggiano le regine!

Dal fiore all’alveare

Un dono dorato

Riempie il palato!

Pane e miele si mangia oggi

Un’ape si avvicina

E’ lei  la regina!

Col dono dorato del miele

L’ape di tutti conquista le scene.

I sorrisi illuminano i visi

E di gioia i cuori sono intrisi.


Pia Di Berardino

BAMBINO GESÙ



BAMBINO GESÙ 


Non c'è ombra di Presepe nelle scuole,
non poesia che porti 
il Tuo Santo nome,
Bambino Gesù. 
Eppur siamo tutti unici e uguali. 
Dov'è l' inclusione 
di sapienti e professori...
Bambini non conoscono il tuo nome , Gesù. 
Bambini dall'infanzia abbruttita , violata, provata.
E tu sogni la pace, 
ma gli uomini ti voltano 
le spalle, non conoscono
il bene , ma solo parole
che frantumano il Tuo 
piccolo cuore.
Sbatti le ali e Ti allontani 
una soluzione ci sarà. 
Ritorni nel Tuo giaciglio,
Ti senti ferito Bambino Gesù
cerchi calore e risposte 
anche Tu.
Alzi gli occhi e guardi la Stella che brilla 
da far giorno, un miracolo .
Bambini Ti vengono incontro 
Ti sussurrano che tutto puoi.
Ti donano panni degni di
un Re.
Ti offrono amicizia e non esclusione!
E Tu Bambino Gesù non sei 
più solo a Credere la Pace.
Oggi , anche io sogno ,sogno e credo la Pace con Te.


Pia Di Berardino


 

CERCAMI

 



CERCAMI


C'è un tale silenzio dopo la
tempesta , tutta la terra è avvolta da un bianco manto,
come una coperta di bontà. 
E tu cercami. 
Cercami in volo tra le stelle,
nei tramonti infuocati,
nei mari tempestosi,
nei cieli indaco.
Trovami dove brilla una nuova luce e abbracciami.


Pia Di Berardino. 

UNA STORIA


 

Una storia

 

Tanti anni fa, in un bosco nasceva da un “ciocchetto” un bambino da un nome inconsueto;

Reginaldo, così era stato chiamato, si distingueva dai suoi fratelli per impegno e responsabilità, anche se la delicatezza e la sensibilità non sempre lo guidavano nelle sue azioni.

Un giorno però, la mamma, gli affidò dei pulcini da poco usciti dall’uovo, che egli tenendoli tra le mani riuscì a governarli con attenzione.

Reginaldo quando era studente, si fece notare per la sua intelligenza intuitiva, soprattutto nelle materie scientifiche; un insegnante di Matematica che molti alunni temevano, spesso lo lodava, portandolo come esempio davanti a tutti i compagni di classe.

Quando giunse alle Superiori, cominciò a trascurare alcune materie,  perché, voleva rendersi subito indipendente  a differenza dei suoi coetanei,  trovandosi dei lavoretti nel campo dell’edilizia e , in poco tempo guardando gli operai più anziani imparò a fare, non solo il muratore, ma anche l’idraulico e l’elettricista; queste due ultimi competenze le aveva imparate da solo, carpendo i segreti del mestiere, ai mastri più anziani.

Anche con le tute da lavoro spesso sporche, la sua figura conservava la dignità e un fascino particolare.

Non mancava mai di sorridere pure nella fatica; fu anche di quelle tute che rimase colpita una ragazza di un altro paese e cominciò una storia tra i due, che pian piano diventò una bella storia d’amore.


Pia Di Berardino

TIRICCICCHITICCICCHITICICCICCHITI


Tiriccicchiticcicchiticiccicchiti

 

S’era fatto scuro pece

Ma co’ ’nacciangata stemmo alla casa

de’  Sterina  pe’ passà la serata.

Gliò cammino ardea e scoppiettea

parea tutta ‘nallegria,

àglio  lato ci stea no’ mucchio e cennere

appena rammucchiata.

Maria me tenea n’zino e me facea sardà

a tempo de tiriccicchiticcicchiticiccicchiti.

“Marì lassa sta sà monella che la fa cascà”,

dicea Sterina, che era comme ‘na nonna pennù.

“Steteci zitte, che appresso allo rie vè lo piagne”.

Ma vela sera i’ e Maria non sentemmo manco le scoppettate.

Tra glio’ sonno e le risate,

tiriccicchiticcicchiticiccicchiti Maria me ettà m’ezzo alla cennere.

Sterina s’era ‘ngustiata e minaccea lo resto.

Maria se messe  a piagne e pure i’ mezza abbrellata.

“Cillo so’ itto che appresso allo rie ve’ lo piagne,

ma  ‘u facete comme glio ‘ cuzzitto elle Sante Marie

quanno  piagne e quanno rie”.

 

Pia Di Berardino



Tiriccicchiticcicchiticiccicchiti.

 

Si era fatto buio come la pece

ma con un salto stavamo alla casa

di Esterina per passare la serata.

Il camino ardea e scoppiettava

Sembrava un’allegria,

al lato c’era un mucchio di cenere

appena ammucchiata.

Maria mi teneva sopra le gambe e mi faceva

saltellare al ritmo di “tiriccicchiticcicchiticiccicchiti”.

“Maria lascia stare la bambina, la fai cadere” diceva Esterina,

che era per noi come una nonna.

“State ferme, perché dopo il riso viene il pianto”.

Ma quella sera io e Maria

non sentivamo neanche gli spari dei fucili.

tra il sonno e le risate

“tiriccicchiticcicchiticiccicchiti”,

Maria mi lanciò mezzo la cenere.

Esterina si era angustiata e minacciava di darci anche il resto.

Maria si mise a piangere e anche io, un po' bruciacchiata.

“ L’ho detto io che dopo il riso viene il pianto”,

ma voi fate come il cagnolino di Sante Marie

quando piange e quando ride.


Pia Di Berardino

COME UN RICORDO PARTICOLARE

 


Come un ricordo particolare

 

Mi appaiono candide nel loro aspetto roccioso

sotto un cielo limpido e luminoso

e un sole che non vuol ferire.

Come un ricordo particolare

il sogno si fa reale,

in queste cattedrali naturali

i pensieri trovano pace.

Lo scenario di creste appuntite

ascese e discese,

pendii e sentieri ghiaiosi,

 mi dà serenità e mi lascio andare camminando

 tra Borghi incantati, profumi di fiori,

 chiesette montane e cori remoti oramai dimenticati.

E là,

dove il grigio argenteo delle spigolose rocce

si sovrappone al verde sinuoso dei prati,

là dove l’aria pungente spalanca le narici,

là dove nel silenzio più profondo odo il respiro della natura,

là ritrovo la mia essenza.

Un passo dopo l’altro tra acrobazie sotto la pietraia,

riassetto le idee e mi godo il mare di montagne.

Sì, è proprio un mare e,

con tutta l’euforia mi tuffo per raggiungere gli abissi.

In completa armonia, su quelle vette lunari

segregate dal resto del mondo mi ritrovo in un caldo e puro abbraccio.

Montagne, dolci fiori del Paradiso.


Pia Di Berardino






BALLERINA GITANA

 


Ballerina Gitana

 

Annullato ogni ruggito

dal venerato silenzio,

nell’atmosfera rispettosa

inizia la danza della tua anima,

e gli occhi si rivolgono a te ballerina gitana.

Danzi come una Dea, con passione, energia e sentimenti sparsi.

Canto, musica, nacchere,

sinuosi e ampi movimenti del tuo corpo in libertà.

Il chitarrista con le gambe accavallate,

e tu, ballerina gitana batti con le mani e colpi di tacco

gli accenti del ritmo.

Profondi sentimenti in connessione.

Ballerina gitana

con la rosa tra i capelli

e un ‘ampia gonna colorata.

Canto, corpo, sguardo ammaliante e una magica atmosfera.

Arte, luce, profumo,

olé  olé ballerina gitana.


Pia Di Berardino


Presentazione del libro "L'INCANTO DELLA MIA VITA"

 









L'ABRUZZO RISORGE

 


Tema

 

 “L’Abruzzo Risorge”

 

Ropo llo vecchio portone,

sallo la scala aocchio pell’aria,

‘na vecchia fotografia ella scola.

Sci, la reconoscio, è l’ara Mariola.

‘Na mora ‘e monegli, cogli meglio vestiti,

steano attenti, chi ritti , chi ascisi.

L’educazzione era la prima cosa da  ‘mparà e

llo rispetto a tutti se  tocchea portà.

“L’Abruzzo Risorge” era llo tema

e bbu sete sbrogliato llo probblema.

Tutti contenti de sta ‘nzieme a ‘mparà

e manco ‘na parola faceano cascà,

pe ‘cche assai meglio ‘e i a zappà.

‘Na cri  ‘e fogli abbastavano

e, chi non gli tenea segli facea prestà.

Grazzie mamma e papà

ch’ensieme agli atri

l’Abruzzo llo sete fatto volà.

So scritto ‘sta “prosa”,

pe’ di’ che la scola de ‘na ‘ota

era tutta n’atra cosa.





Tema

“L Abruzzo Risorge”

 

Apro il vecchio portone,

salgo la scala

 guardo in alto,

una vecchia fotografia di scuola.

Si, la riconosco è l’aia “Mariola”.

Un esercito di bambini con i miglior vestiti,

stavano attenti, chi in piedi e chi seduti.

L’educazione era la prima cosa da imparare

e il rispetto a tutti si doveva portare.

L’Abruzzo Risorge era il tema e

voi avete risolto il problema.

Tutti contenti di stare insieme per imparare

e neanche una parola perdevate.

perché era meglio di andare a zappare.

Un po' di fogli bastavano e,

chi non li aveva se li faceva prestare.

Grazie mamma e papà,

che insieme agli altri l’Abruzzo avete fatto volare.

Ho scritto questa “prosa”

per dire che la scuola di una volta

era un’altra cosa.




chi non li aveva se li faceva prestare.



Pia Di Berardino

SUL FAR DEL GIORNO


 SUL FAR DEL GIORNO 


Andrai ad incontrare l'alba 

e l'ombra di un ricordo 

prenderà vita come una 

rinnovata primavera. 

Hai purezza nell 'anima 

e tutto puoi. 

Riafferra l'allegria che 

ti spetta!

Non smettere di guardare 

l'orizzonte sul far del giorno ,

e una Stella per sempre brillerá. 


Per mia sorella Maria,

con immenso affetto. 


Pia Di Berardino