COME UN RICORDO PARTICOLARE

 


Come un ricordo particolare

 

Mi appaiono candide nel loro aspetto roccioso

sotto un cielo limpido e luminoso

e un sole che non vuol ferire.

Come un ricordo particolare

il sogno si fa reale,

in queste cattedrali naturali

i pensieri trovano pace.

Lo scenario di creste appuntite

ascese e discese,

pendii e sentieri ghiaiosi,

 mi dà serenità e mi lascio andare camminando

 tra Borghi incantati, profumi di fiori,

 chiesette montane e cori remoti oramai dimenticati.

E là,

dove il grigio argenteo delle spigolose rocce

si sovrappone al verde sinuoso dei prati,

là dove l’aria pungente spalanca le narici,

là dove nel silenzio più profondo odo il respiro della natura,

là ritrovo la mia essenza.

Un passo dopo l’altro tra acrobazie sotto la pietraia,

riassetto le idee e mi godo il mare di montagne.

Sì, è proprio un mare e,

con tutta l’euforia mi tuffo per raggiungere gli abissi.

In completa armonia, su quelle vette lunari

segregate dal resto del mondo mi ritrovo in un caldo e puro abbraccio.

Montagne, dolci fiori del Paradiso.


Pia Di Berardino






BALLERINA GITANA

 


Ballerina Gitana

 

Annullato ogni ruggito

dal venerato silenzio,

nell’atmosfera rispettosa

inizia la danza della tua anima,

e gli occhi si rivolgono a te ballerina gitana.

Danzi come una Dea, con passione, energia e sentimenti sparsi.

Canto, musica, nacchere,

sinuosi e ampi movimenti del tuo corpo in libertà.

Il chitarrista con le gambe accavallate,

e tu, ballerina gitana batti con le mani e colpi di tacco

gli accenti del ritmo.

Profondi sentimenti in connessione.

Ballerina gitana

con la rosa tra i capelli

e un ‘ampia gonna colorata.

Canto, corpo, sguardo ammaliante e una magica atmosfera.

Arte, luce, profumo,

olé  olé ballerina gitana.


Pia Di Berardino


Presentazione del libro "L'INCANTO DELLA MIA VITA"

 









L'ABRUZZO RISORGE

 


Tema

 

 “L’Abruzzo Risorge”

 

Ropo llo vecchio portone,

sallo la scala aocchio pell’aria,

‘na vecchia fotografia ella scola.

Sci, la reconoscio, è l’ara Mariola.

‘Na mora ‘e monegli, cogli meglio vestiti,

steano attenti, chi ritti , chi ascisi.

L’educazzione era la prima cosa da  ‘mparà e

llo rispetto a tutti se  tocchea portà.

“L’Abruzzo Risorge” era llo tema

e bbu sete sbrogliato llo probblema.

Tutti contenti de sta ‘nzieme a ‘mparà

e manco ‘na parola faceano cascà,

pe ‘cche assai meglio ‘e i a zappà.

‘Na cri  ‘e fogli abbastavano

e, chi non gli tenea segli facea prestà.

Grazzie mamma e papà

ch’ensieme agli atri

l’Abruzzo llo sete fatto volà.

So scritto ‘sta “prosa”,

pe’ di’ che la scola de ‘na ‘ota

era tutta n’atra cosa.





Tema

“L Abruzzo Risorge”

 

Apro il vecchio portone,

salgo la scala

 guardo in alto,

una vecchia fotografia di scuola.

Si, la riconosco è l’aia “Mariola”.

Un esercito di bambini con i miglior vestiti,

stavano attenti, chi in piedi e chi seduti.

L’educazione era la prima cosa da imparare

e il rispetto a tutti si doveva portare.

L’Abruzzo Risorge era il tema e

voi avete risolto il problema.

Tutti contenti di stare insieme per imparare

e neanche una parola perdevate.

perché era meglio di andare a zappare.

Un po' di fogli bastavano e,

chi non li aveva se li faceva prestare.

Grazie mamma e papà,

che insieme agli altri l’Abruzzo avete fatto volare.

Ho scritto questa “prosa”

per dire che la scuola di una volta

era un’altra cosa.




chi non li aveva se li faceva prestare.



Pia Di Berardino